“ Il mese di marzo ci lascia con un’altra doccia fredda per la storia del Vomero – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che da tempo segue da vicino le vicende del terziario commerciale nell’ambito collinare della Città – Un altro esercizio storico, la cui presenza, a memoria degli abitanti della zona, risalirebbe addirittura a settant’anni addietro, e che per lustri ha rappresentato, insieme ad altri, un pezzo di storia del quartiere, il bar Centrale, sito in piazza Fuga, stamani presentava le saracinesche abbassate “.
“ Un bar molto noto ma anche molto amato, per il garbo e la cortesia con la quale sia i titolari che il personale addetto accoglievano la numerosa clientela, e non solo dai vomeresi – continua Capodanno – ma anche dai quasi ventottomila utenti che mediamente ogni giorno utilizzavano la funicolare Centrale, notoriamente chiusa, per i lavori di manutenzione ventennale, da ben otto mesi e la cui riapertura dovrebbe avvenire nel mese di giugno prossimo. Infatti dall’atrio della stazione superiore dell’impianto a fune, posta nella stessa piazza, attraverso un varco si poteva accedere a un banco dell’attiguo bar omonimo, che rappresentava dunque un punto di ristoro, accogliente e ospitale, pure per i viaggiatori “.
“ Purtroppo, nel perdurante silenzio delle istituzioni preposte – prosegue Capodanno -, aziende che, in oltre mezzo secolo di vita, hanno reso famosi gli esercizi commerciali di tradizione del Vomero, continuano a scomparire. E l’elenco si allunga e si aggiorna continuamente con una preoccupante cadenza, sempre più ravvicinata. Negli ultimi anni hanno chiuso, tra gli altri, il Bagaglino, Abet, Coppola, Daniele, il negozio di fiori Cimmino, nel solo tratto pedonalizzato di via Scarlatti, le librerie Guida in via Merliani e Loffredo in via Kerbaker, per ricordarne solo alcuni tra i più noti “.
“ Una trasformazione quella settore commerciale vomerese che ha subito un’improvvisa ed emblematica impennata dall’inizio di questo secolo – sottolinea Capodanno -. Al posto delle botteghe artigianali e di esercizi commerciali di antiche tradizionali famiglie vomeresi, che si trasmettevano di padre in figlio, sono arrivate attività di ogni tipo, principalmente, negli ultimi anni, a carattere gastronomico. Una trasformazione che meriterebbe certamente un’attenzione e un’analisi più approfondita da parte degli enti e degli uffici a tanto preposti “.