Polemiche sul campionato del mondo femminile di scacchi a Teheran dal 10 febbraio, con 64 giocatrici, anche l’azzurra sport-1modenese Olga Zimina. Innanzitutto per l’obbligo imposto dagli organizzatori di giocare indossando l’hijab o comunque con il capo coperto. La sede iraniana e’ stata scelta dalla federazione in quanto unica candidata a ospitare l’evento. Di fronte all’obbligo di hijab, un gruppo di scacchiste occidentali capeggiato da Nazi Paikidze, russo-georgiana naturalizzata statunitense (per matrimonio), ha proposto di boicottare la manifestazione. Tuttavia le giocatrici iraniane hanno ufficialmente chiesto alle colleghe di partecipare, per sostenere l’emancipazione femminile nel Paese. Nonostante alcune rinunce, anche di possibili favorite, quasi tutte le qualificate (anche tre statunitensi) hanno deciso di giocare e all’inizio dell’anno hanno dato la conferma. Da qualche giorno pero’, fa sapere la Federscacchi italiana,
le condizioni sono cambiate: con l’arrivo di Donald Trump alla
presidenza Usa sembra che possa scattare il divieto di rapporti
con l’Iran per gli statunitensi, mentre per altre nazioni
potrebbe scattare un eventuale blocco dei visti per dieci anni.
Sono quindi possibili nuove defezioni dell’ultima ora.
La modenese Zimina ha ottenuto la qualificazione grazie al
risultato nell’Europeo femminile la scorsa estate: numero uno
nella classifica a punti italiana, 34 anni, Olga e’ laureata in
psicopedagogia e fa l’insegnante. Nonostante il buon ‘palmares’
non parte favorita e l’eliminazione diretta la mette a rischio
gia’ al primo turno, dovendo incontrare la forte georgiana Bela
Khotenashvili.