Tradizione antichissima che oggi rivive in chiave contemporanea, con una vera e propria rivisitazione della “festa patronale” che, in questo caso, si svolge in onore del patrono San Sebastiano Martire. Si tratta di un rito propiziatorio di grande suggestione promosso dal Comitato Pro Majo, in collaborazione con l’associazione Pane, Ammore e Tarantella e l’Azione Cattolica, la cui direzione artistica è affidata per l’edizione 2017 a Roberto D’Agnese per Omast Eventi. Domani (domenica 15 gennaio) ci si ritroverà alle 6 del mattino, quando i cittadini (sindaco in testa) si raduneranno per la Santa Messa con la benedizione degli attrezzi che taglieranno il majo, per poi partire per la montagna, con vivande al seguito da consumare durante il rito durante il quale si sceglierà il majo da tagliare. Alle 14.30 si darà il via alla “processione” del majo tagliato: quest’anno la “discesa del majo” sarà accompagnata dall’Aurunca folk band, banda di tradizione popolare di Sessa Aurunca composta da 25 elementi. Una volta arrivati in Piazza Primo Maggio il majo verrà issato e attorno ad esso verranno posizionati i “sarcinielli” (fascine di legna) raccolti dai “figli del majo” (giovani del paese).
“Attendiamo circa cinquemila visitatori – afferma il sindaco di Avella, Domenico Biancardi -. Domenica mattina partiremo dalla montagna e arriveremo fino al centro del paese accompagnati dai muli e insieme percorreremo tutta via Vittorio Emanuele arrivando fino in piazza San Giovanni. Il corteo sarà accompagnato da tutti gli organizzatori della festa, con la partecipazione del Comitato Majo e delle associazioni che hanno contribuito all’organizzazione. Aspettiamo tutti venerdì 20 gennaio, quando la festa procederà con l’alzata del majo al quale seguirà il famoso “fuocarone” in cui arderanno le fiamme in onore di San Sebastiano”.
La festa continuerà venerdì 20 gennaio, quando si darà il via al programma civile e religioso, con giochi antichi alle ore 11 e, alle ore 12, il convegno “Il majo di Avella”. Alle 14.30 la sfilata dei “figli del majo” nel centro storico del paese e il momento più atteso alle ore 16, con la processione di San Sebastiano Martire: al termine, rientrati in Chiesa e celebrata la Santa Messa, il parroco, Don Giuseppe Parisi, si recherà all’esterno per l’accensione del majo, rito propiziatorio accompagnato dalla musica, che continuerà per tutta la durata del “fucaron”, con il concerto di Luca Rossi (alle ore 19.30 in Chiesa) e dei Suoni Antichi Bottari di Macerata Campania, che comincerà dopo l’accensione. Ad arricchire la giornata sarà anche l’offerta gastronomica (stand aperti dalle ore 18 in viale San Giovanni) che sarà incentrata sui piatti della tradizione, con il caciocavallo impiccato, la melanzana di San Sebastiano, la pizza di granone con scarole e fagioli, castagne, nocciole, ricotta, formaggi, torrone preparato al momento e il dolce di San Sebastiano. Su prenotazione (al num. 380.4309703) sarà possibile effettuare visite guidate all’anfiteatro romano.
“E’ necessario ricordare, in occasione di questa festa, il profondo significato del sacrificio – spiega Don Giuseppe Parisi – della fatica, della stanchezza, del rischio, del freddo offerto per il Maio, che vale solo se dimostriamo amore per Dio manifestando la nostra devozione per San Sebastiano e cura nei confronti del prossimo. Evitiamo di usare certe usanze solo per il gusto di farle o per metterci in mostra, ma consideriamole occasioni di verifica e di maturazione nel rapporto con Dio e con gli altri. Aspetto tutti il 20 gennaio per celebrare insieme il nostro protettore”.