Troppe mostre e nuove aree da sorvegliare e scarso ascolto da parte della dirigenza: per questi motivi i dipendenti della Soprintendenza archeologica di Pompei sono in agitazione proprio nei giorni piu’ intensi del flusso turistico natalizio. La protesta e’ stata dichiarata dalle organizzazioni sindacali Unsa-Confsal e Flp ”per la mancata contrattazione della riorganizzazione del personale della Soprintendenza Pompei e il disatteso rispetto delle
rappresentanze sociali”. Le attivita’ aggiuntive della Soprintendenza, come l’apertura di mostre e di nuove aree archeologiche, prevede un maggior lavoro di tutela del patrimonio archeologico. Il vicesegretario regionale del sindacato Unsa/Confsal e Nicola Mascolo, della segreteria provinciale della Flp, rivendicano anche “la
remunerazione del personale che ha prestato servizio in conto terzi per conto della Scabec e la verifica della dovuta
fideiussione bancaria a garanzia del pagamento”. Le organizzazioni sindacali hanno informato dello stato di agitazione il Ministro, il segretario generale del Mibact ed il direttore regionale della Campania.