“Basta agli adempimenti fiscali inutili”
In Italia imprese e professionisti impiegano mediamente 240 ore l’anno per effettuare gli adempimenti fiscali e previdenziali: 2,58 volte di più di un’impresa danese, 2,18 di una britannica, 1,97 di una svedese, 1,73 di una francese, 1,58 di una spagnola. Questi numeri resi noti dall’ultimo rapporto sulla competitività economica stilato dalla Banca Mondiale-Doing Business 2017, sono tra le principali ragioni alla base della massiccia mobilitazione promossa per il prossimo 14 dicembre alle 11 in piazza Santi Apostoli a Roma, dal Comitato Manifestazione Unitaria Commercialisti (ADC – AIDC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO), che vedrà la partecipazione di migliaia di professionisti provenienti da tutt’Italia.
Tutte le sigle che hanno indetto questa mobilitazione, la prima del suo genere, denunciano l’altissimo tasso di complessità del sistema fiscale (paying taxes) che vede l’Italia occupare il 126esimo posto, subito a ridosso del Kenya e collocarsi prima di Sao Tome e Principe.
I commercialisti ritengono altresì “inaccettabili e controproducenti” le normative contenute nel decreto fiscale approvato dal Parlamento, che introduce a carico di tutti i contribuenti titolari di partita iva nuovi adempimenti fiscali, accompagnati da sanzioni sproporzionate ed inspiegabili: è sufficiente un errore di 1 euro per produrre una sanzione da migliaia di euro, appesantendo un sistema già zavorrato da burocrazia ed inefficienza.
In particolare – si sottolinea – a partire dal 2017 le partite iva dovranno comunicare ogni tre mesi all’Agenzia delle Entrate tutte le fatture emesse e ricevute nel trimestre precedente, nonché le relative liquidazioni dell’imposta, rendendo così trimestrali adempimenti oggi annuali.
Rendere il sistema tributario una specie di ‘buco nero’ della burocrazia frustra la ripresa e scoraggia gli investimenti ed è per questo che i professionisti dicono “basta agli adempimenti inutili”.