“Per accedere ad alcuni percorsi del programma Garanzia Giovani, gli allievi hanno dovuto fornire la dovuta documentazione dello status di NEET, l’acronimo Not in Education, Employment or Training (non in un percorso d’istruzione, lavorativo o formativo). È l’agenzia per il lavoro o il centro per l’impiego che attesta che il giovane avesse sotto i 29 anni e corrispondesse al profilo NEET”.
Lo spiega il presidente del Movimento Libero e Autonomo delle Scuole di Formazione Autofinanziate (in seno a Confimprenditori) Luca Lanzetta, come premessa per spiegare quella che è – per gli enti di formazione rappresentati dal sindacato – “l’ennesima dimostrazione di una burocrazia folle che rallenta tutto, soprattutto la vita dei giovani che dovrebbe aiutare”.
“Abbiamo avuto notizia – spiega Lanzetta – che uno dei nostri enti associati, la scuola di formazione ACIIEF, ha inoltrato un esposto in Regione Campania. Sembra difatti che le Agenzie Formative debbano inviare di nuovo la certificazione NEET dei propri allievi per ‘sbloccare la liquidazione’ a rendicontazione avvenuta. Per quale motivo, dato che questo era prerequisito indispensabile per accedere ai corsi erogati con Garanzia Giovani (nel PIP), ancora ci sfugge”.
Ricordiamo che per accedere ai corsi Garanzia Giovani era indispensabile iscriversi sul portale web ClickLavoro e seguire la procedura, ma il PIP (che attestasse i prerequisiti per potervi accedere) andava emesso da un’Agenzia per il Lavoro o da un Centro per l’Impiego.
“I Centri per l’Impiego – continua Lanzetta – però richiedono che per rilasciare un ulteriore certificato che attesti il pregresso stato di NEET ci sia presenza fisica dell’allievo. Almeno, così hanno risposto i centri per l’impiego di Fuorigrotta e Scampia da ACIIEF direttamente contattati. Non solo, i funzionari dei centri in questione hanno tenuto a ribadire che la convocazione non era loro compito, ma delle scuole di formazione”.
Volendo quindi sintetizzare quanto accaduto, le scuole di formazione hanno anticipato i fondi per permettere ai giovani di seguire i corsi, e al momento sono bloccate perché gli stessi allievi devono dimostrare di nuovo di avere i requisiti senza i quali non avrebbero mai avuto accesso al corso stesso.
“Una situazione paradossale – chiosa Lanzetta – non solo per l’improvvisa e tardiva richiesta dello STAP (l’ufficio Regionale che si occupa dei rapporti economici con gli enti di formazione accreditati NdR), ma soprattutto se si pensa che i corsi sono conclusi e addirittura sono stati consegnati gli attestati finali”.
“Il danno economico – conclude Lanzetta – è pesante per tutti quegli enti che quelle spese le hanno già anticipate e rendicontate e che si trovano di nuovo con l’acqua alla gola a causa di una burocrazia lenta, macchinosa e assolutamente inutile!”.