Dal luminare Luc Ciompi all’attrice Cristina Donadio arriva il messaggio che la malattia mentale si può curare e che non bisogna avere paura di parlarne, perché le psicosi spaventano la nostra società al punto che, pur rappresentando uno dei più gravi problemi che sta investendo le nuove generazioni e la sanità pubblica, sono ancora un argomento tabù. Per questo motivo a Napoli, dall’11 al 13 novembre alle 9, organizzato dalla Sipi (Società Italiana di Psicoterapia Integrata) si tiene nel Conservatorio di San Pietro a Majella il convegno La psicosi da pericolo ad opportunità, per lanciare il messaggio che dalla malattia mentale curare grazie a nuovi modelli di diagnosi e di assistenza efficace, ma anche creando integrazione e socialità con il teatro che vede lavorare insieme bambini e “strani adulti”.
Ospite d’eccezione il luminare della psicoriabilitazione Luc Ciompi e il suo modello bio-psico-sociale. Testimonial della campagna di sensibilizzazione l’attrice Cristina Donadio, che ha lanciato sul web e sui canale social un videomessaggio solidale; lo speaker radiofonico Giancarlo Cattaneo e il gruppo musicale La Maschera. È durato un anno il tour della Sipi, che ha organizzato in tutte le province della Campania seminari, convegni, sedute dal vivo, a cui hanno partecipato oltre 2mila persone, a confronto pazienti e le loro famiglie, esperti, psicologi psicoterapeuti, medici, sociologi, operatori sanitari. Le giornate di Napoli saranno suddivise in sessioni scientifiche per il confronto schietto tra gli esperti del settore e i clinici, e gruppi di lavoro (convegno parallelo) tra tecnici, volontari, pazienti e familiari per dar loro speranza attraverso il dialogo e spiegare che i malati possono tessere rapporti con l’esterno e che non c’è famiglia in Italia che non sia toccata direttamente o indirettamente dalla malattia mentale.
“Lavorando con i metodi giusti – spiega il Professor Giovanni Ariano direttore della Sipi – è possibile intervenire in modo tempestivo e continuo sulle patologie gravi, combattendo così il loro aggravarsi e interrompendo la spirale della cronicità invalidante”. Si parlerà anche della teoria bio-psico-sociale della psicosi e della riabilitazione di Ciompi, che parte dall’ assunto che lo psicotico non è un malato organico, ma la sua patologia e il suo recupero sono dati dalla convergenza rispettivamente negativa (malattia) o positiva (riabilitazione) di fattori sia biologici, sociali e psicologici. Come illustrato nel modello della Sipi: non si nasce matti, lo si diventa per la convergenza di fattori psicologici, sociali e biologici e dalla malattia mentale si può guarire se si intraprende la cura adeguata. Non basta la camicia di forza farmacologica.
Venerdì 11 novembre alle ore 19 bambini e ragazzi della Cooperativa Lithodhora mettono in scena con degli “strani adulti” della Cooperativa Integrazioni, lo spettacolo Fuori e dentro di noi regia e testo di Alessandra Ranucci, per dire che anche il malato mentale può avere speranza di guarigione. Sabato 12 novembre alle 14,30 verrà proiettato Abbraccialo per me, un film coraggioso sulla disabilità mentale con la partecipazione del regista Vittorio Sindoni e di tutto il suo cast. L’obiettivo principale della Sipi è costruire ponti con il diverso, informare istituzioni e opinione pubblica sul tema della malattia mentale, sui diritti dei pazienti e dei loro familiari.
Napoli con questa tappa finale, conclude anche l’anno campano sulla salute mentale e domenica 13 novembre alle 11:30, nella Basilica del Gesù Nuovo sarà celebrata la Messa per i malati e per tutte le persone sensibili alla sofferenza mentale. Relatori degli incontri, oltre ai membri soci dell’ISPS Italia (International Society for Psychological and Social Approcaches to Psychosis), diretta da Maurizio Peciccia, docenti di diverse Università di Psicologia e di Medicina provenieti da tutta Italia, Responsabili di Dipartimenti di Salute Mentale di A.S.L. e rappresentanti dell’Associazione Liberamente, che si confronteranno sul tema della sofferenza mentale. L’Evento ha avuto il patrocinio della Regione Campania, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, della Caritas Diocesana di Napoli e del Laicato Chiesa di Napoli.