“Leggo che il presidente della Commissione Sanità, il collega Raffaele Topo, ha convocato per giovedì prossimo un’audizione sul Piano ospedaliero regionale approntato dal commissario ad acta Joseph Polimeni e, di fatto, già in vigore dallo scorso mese di maggio. Così come apprendo che l’audizione, a cui lo stesso Polimeni è invitato a partecipare, verterà anche sul tema del decreto, palesemente illegittimo, n. 99 dello scorso settembre, con cui la struttura commissariale di governo, organo meramente amministrativo, ha violato una legge regionale, la n. 32/1994, ponendosi sullo stesso piano dell’assemblea legislativa. Si tratta dunque di un’iniziativa tanto tardiva quanto inutile, che trasforma il Consiglio a mero spettatore di vicende in cui invece è costituzionalmente deputato ad intervenire e rappresenta l’ennesimo schiaffo ai consiglieri regionali, di opposizione e maggioranza”. Lo scrive su Facebook Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale e componente della Commissione Sanità della Regione Campania.
“La questione è politica. La concertazione ci doveva essere prima dell’emanazione dei decreti che tanti disagi hanno procurato e ancora stanno procurando alle comunità da noi rappresentante ed amministrate. Chi ha preso quelle decisioni con quale faccia oggi si presenta davanti al Consiglio e a dire cosa? Noi dell’opposizione non abbiamo nessuna voglia di sederci adesso, a cose fatte, al tavolo con chi ha preso a cuor leggero decisioni come quelle che in queste ore stanno interessando l’ospedale San Gennaro o il reparto di oculistica e quello di otorinolaringoiatria del Vecchio Pellegrini o, ancora, che hanno determinato lo sconquasso sulle isole. Mi sembra un’iniziativa maldestra, che peggiora la situazione”, rincara Russo.
“L’unica strada percorribile se si vuole riprendere il dialogo con i territori è quella, oramai obbligata, delle dimissioni o della revoca della struttura commissariale. Il presidente Vincenzo De Luca dica chiaramente da che parte ha scelto di stare, se con la gente che rivendica legittimamente le prestazioni sanitarie per cui paga le tasse o se con un burocrate della Lucchesia che assume decisioni in solitudine e procede da mesi a tagli orizzontali senza guardare in faccia a nessuno”, conclude Russo.