Nonostante la giovane eta’ e l’incensuratezza ”appare gia’ fortemente influenzato da modelli di comportamento delinquenziali”. Cosi’ scrive il gip del Tribunale per i minorenni nelle motivazioni del provvedimentocautelare con il quale e’ stato collocato in una comunita’ il quattordicenne che il 6 ottobre scorso all’uscita di scuola, nel centro storico di Napoli, accoltello’, ferendolo al petto, un compagno di classe. Per il giudice Angela Draetta l’episodio denota infatti ”l’elevata pericolosita’ e aggressivita”’ del ragazzo il quale ”sebbene nel corso dell’udienza di convalida abbia mostrato segnali di pentimento non e’ apparso efficacemente seguito e orientato dall’ambiente familiare alla risoluzione legale dei conflitti e al rispetto per la vita umana”. Secondo il gip ”solo all’esito di una piu’ approfondita osservazione in un contesto fortemente contenitivo potranno valutarsi la genuinita’ e affidabilita’ dei propositi di cambiamento espressi dal minore”. Il pm Raffaella Tedesco aveva chiesto la custodia in carcere come ”sola misura adeguata e proporzionata alle esigenze cautelari”. Il pm aveva evidenziato, tra l’altro, che la madre a causa delle condizioni di salute non appare in grado di esercitare ”un’attivita’ di controllo del figlio” Nell’ordinanza vengono ripercorse le varie fasi della vicenda, dall’aggressione al compagno di scuola all’intervento di alcuni passanti che riuscirono a bloccarlo e disarmarlo alla
fuga, fino a quando due ore piu’ tardi si presento’, accompagnato dalla madre, con addosso gli abiti insanguinati al commissariato di polizia Decumani. Assistito dall’avvocato Nunzio Limite, il ragazzo confesso’ l’aggressione e si disse pentito del gesto, manifestando propositi di ravvedimento ribaditi durante l’interrogatorio davanti al pm e al gip del Tribunale per i minorenni.