Finalmente si è realizzato il grande sogno, tenuto nel cassetto dai professionisti dell’accoglienza e della ristorazione , e cioè quello di riunirsi e confrontarsi per dare il massimo nel loro lavoro, unendo esperienza, gusto, e professionalità in armonia. Per la prima volta, chef, maître , barman e sommelier, con le loro associazioni, hanno aperto le porta della comunicabilità e della collaborazione. Affrontare insieme il periodo di crisi e le evoluzioni lavorative, li rende più forti. Scambiarsi consigli e lavorare a stretto contatto, rallegra e fa onore alle categorie di associazioni che tutelano, tutti gli operatori del settore. Nasce così il Primo trofeo “RistorAzione – La passione che unisce”, la prima competizione tra colleghi di diverse discipline che, con due competizioni parallele, hanno dato vita ad uno show enogastronomico, senza precedenti. I protagonisti della gara , sono scesi in campo sicuri di poter portare a casa il primato : 6 chef dell’APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani), 6 barman dell’AIBES (Associazione Italiana Barmen e Sostenitori) e della FIB (Federazione Italiana Barman), 6 maître dell’AMIRA (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) e 3 sommelier dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier), si sono espressi in abilità nel beverage e cucina, anche nella specialità “LAMPADA“, e sono stati severamente esaminati, da una giuria molto attenta, composta da tecnici e giornalisti esperti del settore. Hanno presenziato per la Giuria “Maître – sommelier” : Ciro De Marino, chef APCI; Giuseppe Fraia, fiduciario della sezione napoletana dell’AMIRA; Tommaso Luongo, delegato AIS Napoli; nonchè Giuseppe De Girolamo, giornalista enogastronomico, in qualità di coordinatore delle giurie, Prefetto per la Campania dell’Accademia Italiana di gastronomia Storica, nonché penna d’Oro della Fic e socio onorario Aibes,Amira,Ada ed Ais di cui è anche sommelier professionista, i quali hanno seguito attentamente le fasi lavorative dei concorrenti, premiando, per questa categoria come primi classificati: Giuseppe Gaudino in coppia con Andrea Cerino. Mentre per la categoria “Chef – barman” la giuria formata da: Roberto Carcangiu, presidente nazionale APCI; Adriano Del Gaizo, barman FIB; Giovanni Di Somma, vice presidente nazionale barman AIBES; Michele Armano, giornalista de Il Denaro, ha proclamato vincitori della performance: Marco Iavazzo in coppia con Luigi Sgaglione (AIBES). L’evento portato in scena dallo Chef Fabio Ometo, Presidente dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani per la Provincia di Napoli, e dallo Chef Arturo Fusco, Presidente Regionale della stessa APCI, ha visto partecipi tutti i presidenti di associazioni a partire dall’Aibes Campania con il fiduciario campano Francesco Reder; ed il past vice presidente nazionale Alfonso Cascella, la Fib Campania diretta da Antonio Faracca, l’AMIRA per la quale era presente anche il past fiduciario e Gran Maestro della ristorazione Cav. Giuseppe Di Napoli, e per l’AIS come su detto il fiduciario della sezione Napoli Tommaso Luongo. La manifestazione aperta al pubblico, ha accolto numerosi sostenitori, arrivando ad ospitare più di 300 persone nel corso della cena di gala, svoltasi nella incantevole struttura posillipina ” Villa Lucrezio” di Napoli. La competizione è stata avvincente, ed eleggere il vincitore è risultato come sempre, un impresa difficile, perché quando i professionisti entrano in gara, ce la mettono tutta per portare a casa un ottima posizione in classifica. Studenti dell’Istituto Alberghiero, hanno potuto collaborare con professionisti e professori, mettendo in pratica gli insegnamenti scolastici, e approcciandosi al mondo del lavoro. Di rilievo è stato anche, l’intervento dei membri dell’Associazione ONLUS “Le Fate di Arianna” , che è diventata portavoce dell’importanza, per le strutture alberghiere e ristorative, nella formazione del personale sulla conoscenza, delle tecniche di manovra di soccorso, in caso di soffocamento, e alla quale è stato donato come gesto di solidarietà, un defibrillatore. Un’altro momento commovente e molto sentito è stata la consegna di una targa alla vedova dello Chef Massimo Esposito e due medaglie donate ai figli, in memoria e rispetto ad un papà, che nei suoi putroppo, brevi anni di vita, ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei suoi colleghi. Uniti nel lavoro e nella solidarietà, piccoli gesti umili e semplici che sono la base per un futuro collettivo.
Sabrina Abbrunzo