Da immobile confiscato alla camorra a casa di accoglienza, per donne vittime di violenza. E’ il percorso di riscatto di un’abitazione di Qualiano, oggetto di contratto di comodato d’uso gratuito per 30 anni. Il contratto è stato firmato tra donna 1il Comune di Qualiano nella persona del sindaco Ludovico De Luca, del responsabile del settore patrimonio, ing. Nunzio Ariano e don Francesco Martino, per la Parrocchia Maria SS Immacolata.
“Sono doppiamente felice perché diamo un segnale concreto alla donne vittime della violenza. In genere tutti ne parlano, ma, in concreto, pochi operano. – sottolinea il sindaco Ludovico De Luca- L’utilizzo di un bene confiscato è un atto forte e mette in evidenza quello che è stato il tracciato di questa Amministrazione sin dall’inizio del mandato: dalla parte delle legalità. Noi tutti, in modo unitario e coeso abbiamo voluto questo atto, che sicuramente metterà in luce non solo l’operato dell’Amministrazione, ma di tutta Qualiano e del suo aspetto sociale, che resta un pilastro di questa comunità”.
Proprio per concorrere al fine sociale, il Comune coprirà il pagamento delle utenze, mentre a carico della Parrocchia sono tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile in cui verranno accolte donne maltrattate, donne 1che hanno bisogno di sostegno. Potranno trovare vitto ed alloggio oltre al supporto di due psicologhe, un medico ed un avvocato. Il tutto in accordo e sinergia con i Servizi Sociali del Comune di Qualiano. “Casa Betania”, questo sarà il nome della struttura, potrebbe aprire le porte all’accoglienza ed iniziare la propria missione sociale, già verso la fine di Settembre.
“Facciamo tanto come Parrocchia ed ora possiamo fregiarci di avere un luogo di accoglienza, che di questi tempi è una cosa molto importante. Offrire un rifugio ad una donna, che viene maltrattata tra le pareti domestiche non può che essere una cosa meravigliosa. Sono felice di questa cosa fatta per Qualiano. – afferma don Francesco Martino- Viviamo in un territorio dove spesso le cose si nascondono, ma dove a noi preti, invece, arrivano di continuo e questa casa è un segnale qualiano 1concreto che su questo territorio è stata fatta una cosa importante a favore delle donne e di quelle che subiscono violenza.- e continuando – La chiameremo “Casa Betania”, in quanto luogo simbolico forte, dove Gesù aveva degli amici con cui si incontrava spesso e dove nascevano dialoghi e confronti. Ci auguriamo di avere una casa dove insieme all’amicizia ci si possa incontrare anche con la fede.”
“Casa Betania” darà le prime risposte all’emergenza di una donna, poi insieme alle forze dell’Ordine ed ai Servizi Sociali, verrà delineato il percorso da fare e l’assistenza da fornire. (https://youtu.be/KuJvF1LsR0k)
“Abbiano iniziato sin dall’inizio di questa Amministrazione, una battaglia culturale che oggi concretizza la sua azione con una risposta concreta: un casa, un luogo dove accogliere chi ha bisogno di protezione e sostegno immediato, per sfuggire ai soprusi ed alla violenza. Mi auguro che questo percorso di risposte, che sta iniziando, cresca sempre di più e che in un futuro non troppo lontano, possa diventare punto di riferimento territoriale”, chiosa Valentina Biancaccio, assessore alle Pari Opportunità.

Angela Fabozzi
Giornalista, esperta di Comunicazione
e-mail: fabozziangela@libero.it

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