In trincea su Bagnoli, critico sulle misure anti-camorra di Renzi E un chiodo fisso: «Sarò il leader di un nuovo movimento nazionale» ^> E il sindaco anti-governo E sobria la rivoluzione GAETANO ANGELLOTTI Nel 2011, quando lo scandalo delle Primarie annullate travolse il Pd – costretto a “immolare” Mario Morcone – l’imprenditore Gianni Lettieri forse si sentiva già sindaco, forte anche delle oltre cinquantamila preferenze di scarto accumulate al primo turno elettorale rispetto a Luigi de Magistris, che già arrivando al ballottaggio di fatto scombussolò tutte le previsioni della vigilia. E al secondo turno, addirittura, ribaltò ogni pronostico travolgendo con “un’onda arancione” superiore al 65% dei votanti mister Atitech, fermo al di sotto del 35% delle preferenze. Un risultato clamoroso, che proiettò l’allora eurodeputato di Italia dei Valori alla guida della terza città d’Italia in uno dei suoi momenti più critici, alle prese con l’eterna emergenza criminalità, a cui si aggiungeva in quel periodo anche l’ennesima crisi rifiuti. Oggi che invece si ripresenta ai nastri di partenza per la riconferma da favorito, de Magistris rifiuta l’etichetta e polarizza lo scontro tra il governo Renzi e il “movimento di popolo” capace di “fare la rivoluzione dal basso” , un “Podemos in salsa partenopea”, come egli stesso lo ha definito. Per ora questo movimento è protagonista della stagione amministrativa a Napoli, ma un domani potrebbe essere presente anche sulla scena nazionale, guidato ovviamente da de Magistris, per il quale la riconferma diventa quindi anche un trampolino di lancio. Intanto, ormai da tempo l’ex magistrato ha polarizzato lo scontro mettendo nel mirino il governo Renzi e lo stesso premier: dal commissariamento di Bagnoli al ricorso al Òàã (perso) e all’annuncio della prosecuzione della battaglia in Consiglio di Stato, alla contemporanea diserzione della Cabina di Regia, alle proteste contro il premier al momento della visita ufficiale a Napoli, le polemiche sulla gestione della sicurezza e il contestato provvedimento dell’invio dell’esercito in città, sino alla “stroncatura” del Piano per Napoli firmato da Renzi con il governatore della Campania De Luca. Tutte tappe di uno scontro che con l’approssimarsi della campagna elettorale ha visto via via salire il livello, fino alle accuse aperte a Renzi e al Governo di annunciare provvedimenti, finanziamenti e la stessa presenza di ministri in città per “tirare la volata” a una candidata, Valeria Valente, che il Pd ha calato dall’alto e che ora è in netta difficoltà, indietro in tutti i sondaggi. Nonostante alle primarie abbia superato – non senza le immancabili polemiche – il sempreverde Antonio Bassolino. Insomma il de Magistris che punta ad altri cinque anni di amministrazione è ormai un politico navigato, che oltre a fare dei temi della legalità il proprio cavallo di battaglia, ha ormai individuato nella sinistra (anche estrema) quel bacino elettorale rimasto orfano di rappresentanza ma numericamente consistente. Non a caso sia provvedimenti amministrativi contestati – come la regolarizzazione dei centri sociali occupati e la querelle con il Prefetto per la trascrizione nel registro comunale delle nascite di Rubén, il bimbo “con due madri” hanno riscosso il consenso indiscusso e l’appoggio dei collettivi di sinistra, dei comitati civici e della comunità transgender, che adesso costituiranno lo “zoccolo duro” su cui de Magistris vuole costruire la sua permanenza a Palazzo San Giacomo. ©riproduzione riservata 14 USTE COALIZIONE Sono 14 Le liste in campo aLfianco del sindaco uscente Luigi de Magistris, che tenta La riconferma alla poltrona più ambita di Palazzo San Giacomo a capo di uno schieramento composto in gran parte da civiche, dove i simboli di partito sono una minoranza. 2014 CAPUTO A fine settembre 2014 de Magistris è stato sospeso dalla carica di sindaco in base alla legge Severino a seguito della condanna in primo grado per abuso d’ufficio. La sospensione è stata poi annullata dal Òàã dopo circa un mese. Ut Se in cinque a
nni avesse fatto qualcosa per Bagnoli, non ci sarebbe stato bisogno dell’intervento del governo yf o/ UÀ De Mag•istris è il sindaco della tolleranza, nel caso delle unioni di fatto è stato sempre in prima linea yy Ut Napoli è allo sbando e lui litiga con tutto il mondo. Reagisce male, dovrebbe tenere i nervi sotto controllo e dialogare O VITTORIA NEL 2011 Cinque anni fa de Magistris trionfò a sorpresa, al ballottaggio contro Gianni Lettieri, suo sfidante anche in questa tornata elettorale. Lettieri, ampiamente in vantaggio al primo turno, si fermò poco sotto i 135%, mentre l’ex pm superò la soglia del 65%. O SOGLIA NEI SONDAGG llsindaco uscente è dal intesta atuti i sondaggi riguardanti l€ intenzioni di voto, con une forbice che oscilla tra un minimo di vo• pari al 38% e un massimo del 41%. Non basterà ad ev tare il ballottaggio, che di resto lo vide trionfare nel 2011. Leader della guerriglia in lista IL6 aprile, in occasione di un’altra riunione della Cabina di Regia, Renzi viene accolto, sul lungomare, dalla contestazione degenerata poi in guerriglia. Uno dei capi della rivolta, Ivo Poggiani, è oggi candidato con de Magistris Sicurezza: polemica con Aitano Giovedì scorso de Magistris ha partecipato in Prefettura alla riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Duro ¡L commento sulle soluzioni adottate: «Dal ministro Alfano mi aspettavo l’invio di forze dell’ordine» -tit_org- È il sindaco anti-governo E sogna la rivoluzione
Fonte Metropolis