Sarà presentato oggi a Napoli, alle 18, all’interno del Museo Darwin-Dohrn della Stazione Zoologica Anton Dohrn il libro ‘Adriatico. Mare d’inverno’: un progetto editoriale, culturale e territoriale che racconta, annuncia una nota, “la lunga dorsale adriatica in una narrazione estesa, fatta di storie e destinazioni puntuali, con letture e punti di vista multidisciplinari, per cogliere nell’ordinario mare d’inverno l’esperienza di una conoscenza straordinaria”. Il volume, curato dalla Regione Marche in qualità di regione capofila per la promozione del turismo attivo, è realizzato nell’ambito del progetto Viaggio Italiano-Scopri l’Italia che non sapevi, promosso dal Ministero del Turismo – Direzione Generale
della Valorizzazione e della Promozione Turistica. Insieme con la curatrice e ideatrice Cristiana Colli ne parleranno Ferdinando Boero, presidente Fondazione Dohrn, Felice Casucci, assessore al Turismo della Regione Campania, Michele Pontecorvo Ricciardi, presidente regionale FAI Campania, Rosanna Romano, direttore generale per le Politiche culturali e il Turismo della Regione Campania, moderati da Ottavio Ragone, responsabile della redazione di Napoli de “La Repubblica”. ‘Adriatico. Mare d’inverno’ propone 11 tematismi – dalle città ai cibi, dagli immaginari allo sport, dalla natura all’ecosistema marino, dalle architetture alle strade alle rotte – che esplorano 7 regioni, oltre 1.000 chilometri di costa, 6 città portuali, 21 piccole capitali “per raccontare – si evidenzia – centinaia di storie che abitano gli immaginari di un’area vasta ad alto contenuto simbolico, culturale e turistico. E l’Adriatico dal
mare, dalla terra, dal cielo con le identità morfologiche, le
leggende, le icone, le religioni, le architetture, il cinema, la
fotografia, il fumetto, il cibo, le lingue, i luoghi, la
navigazione, le infrastrutture”. Pubblicato da artem, ideato e
curato da Cristiana Colli (in libreria da settembre), il volume
accoglie i testi di 38 autori che guardano il mare, seguono la
linea di costa e raccontano il rapporto irriducibile con l’acqua.
Sono filosofi, geografi, scrittori, teologi, critici,
giornalisti, curatori, architetti, scienziati, artisti,
pescatori, archeologi, studiosi, viandanti e navigatori. “Varietà
delle visioni nella scelta degli autori e anche negli apparati
visivi: dai disegni alle mappe che aprono ogni capitolo, dalle
fonti d’archivio alla dimensione vernacolare della tradizione,
fino alle committenze fotografiche, tra le quali spicca la
partnership con l’Agenzia Spaziale Italiana che ha realizzato 12
immagini dell’Adriatico dalle altezze siderali dei satelliti del
progetto COSMO-SkyMed”.
L’appuntamento del 7 aprile segue il programma di
presentazioni organizzato in luoghi adriatici come Ancona, Bari,
Pescara, Termoli, Senigallia, Fano concluso il 4 aprile a
Trieste.
Per celebrare la lunga linea di costa come luogo di appartenenza
delle invarianti adriatiche alcune città – tra cui Trieste,
Grado, Jesolo, Venezia e Mestre, Ravenna, Rimini, Pesaro,
Senigallia, Ancona, San Benedetto del Tronto, Pescara, Vasto,
Montenero di Bisaccia, Trani, Bari, Polignano a mare, Otranto –
hanno ospitato, lo scorso settembre, l’installazione di oltre
1.500 manifesti che tra immagini, testi e grafiche hanno
trasferito le parole sui muri, gli sguardi sugli schermi urbani,
i segni di fronte al mare. L’installazione è stata realizzata in
collaborazione con l’Associazione Italia Contemporary.