La dermopigmentazione paramedicale è un settore molto particolare, che richiede una preparazione specifica e mirata. Ho scelto di specializzarmi anche in questo settore per dare un contributo alle donne oltre che sul piano della bellezza, anche su quello del benessere, estetico ed emozionale. Lavorare sulla pelle di persone che hanno subito un trauma superando una malattia, pone diverse sfide. La parte empatica, che questa disciplina presenta, rende necessaria una profonda riflessione sulle motivazioni che spingono ad intraprendere la stessa con un giusto equilibrio tra vicinanza e distacco per accogliere la cliente senza farsi carico del bagaglio, spesso duro e doloroso, che le persone hanno sopportato per approdare finalmente alla mia figura e chiudere il cerchio del loro difficile percorso. Quello di cui mi occupo è la ricostruzione in 3 D, mediante il tatuaggio in dermopigmentazione, dell’areola mammaria e del capezzolo, di donne che hanno subito una asportazione della mammella per una neoplasia con perdita dell’areola e del capezzolo. In verità, la dermopigmentazione dell’areola si pratica anche per motivi puramente estetici: pigmentare una areola molto chiara, ingrandire una areola piccola, correggere asimmetrie. Si possono anche ricreare areola e capezzolo in soggetti trans geder. In alcune condizione di neoplasia mammaria viene asportata la mammella ed insieme ad essa il capezzolo se c’è un interessamento dei dotti e viene posizionato un espansore che periodicamente verrà gonfiato per creare lo spazio per il posizionamento di una protesi. Dopo la ricostruzione dovrà passare un anno e poi si potrà intervenire con un tatuaggio in 3D per ricostruire il
disegno dell’areola e del capezzolo. Se la asportazione avrà riguardato una sola mammella si rispetterà la simmetria con le dimensioni ed i colori dell’areola controlaterale. Nel caso l’ asportazione abbia riguardato entrambe le mammelle, con tatto cercherò di capire attraverso le risposte della cliente, quale era l’aspetto delle sue areole, prima dell’ intervento. Tutto questo lo faccio perché ho capito che un intervento del genere porta a perdere completamente l’identità in quanto il seno per una donna rappresenta maternità, sessualità, femminilità e quindi mi sforzo di fare il possibile per restituire loro quello che era il l’ aspetto in origine in modo che, quando torneranno a specchiarsi, potranno ritrovare se stesse. La parte che più mi emoziona è quando finito il trattamento le faccio specchiare e posso cogliere la loro felicità che si esprime spesso con un pianto di liberazione. Questo meraviglioso lavoro viene effettuato con dei pigmenti stabili (cioè più duraturi nel tempo) onde evitare una eccessiva necessità di ritocchi che risultano sempre traumatici perchè riaprono antiche sofferenze. Questi pigmenti hanno delle colorazioni dette camouflage cioè dei colori che rappresentano tutte le tonalità della pelle, dai rosa ai beige, sino ad arrivare ai marroni.
Sonia Iacobelli Parziale
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