Risse, percosse, bullismo e cyberbullismo, atti vandalici e persino omicidi: sono i crimini di cui si macchiano i giovanissimi delle baby gang che, molto spesso, distruggono la propria vita e quella dei compagni. Un grido di allarme a cui si è provato a dare una risposta questa mattina con gli studenti del Liceo Umberto di Napoli. Dopo l’evento dello scorso dicembre, con i ragazzi di un altro istituto della città, quest’oggi la Fondazione I Figli degli Altri, presieduta dalla psicologa e psicoterapeuta Rosetta Cappelluccio, si è confrontato durante l’orario scolastico con 120 ragazzi della scuola di Chiaia. “ Con i ragazzi intendiamo affrontare il fenomeno delle baby gang – spiega Rosetta Cappelluccio – perché i dati che ci arrivano sono davvero preoccupanti . A livello nazionale, e purtroppo anche in Campania dove la situazione è in linea con il resto del Paese: il 6, 5 dei minori fa parte di una banda, il 16 per cento ha commesso atti vandalici mentre 3 ragazzi su 10 hanno partecipato ad una rissa. E la cosa allarmante è che se prima appartenere ad una gang era appannaggio maschile adesso anche le ragazze chiedono di entrare nelle baby gang”. Il fenomeno è stato trattato a scuola con questionari anonimi realizzati con tavoli di lavoro dove sono presenti psicologi e counselor della Fondazione I Figli degli Altri: privacy e fiducia sono le armi vincenti affinché i ragazzi si aprano con gli esperti. Ascoltare le grida di aiuto, spesso silenziose, è uno degli obiettivi della neonata fondazione “I figli degli Altri”, che guidata dal suo presidente, la psicologa e psicoterapeuta Rosetta Cappelluccio, porta avanti progetti di aiuto, e di ascolto, rivolti a bambini e adolescenti che hanno vissuto o stanno vivendo tra abusi e violenze.
“ E non va sottovalutato – spiega ancora la Cappelluccio – che
oggi i ragazzi cercano la popolarità attraverso i canali social.
Ormai anche le gang si sono digitalizzate e spesso condividono le
loro imprese sui vari social media creando gruppi condivisi che
fungono da rinforzo e condivisione di condotte delinquenziali,
che a dispetto di come si potrebbe immaginare, non si verificano
solo in contesti di degrado socio ambientale. Di qui la scelta di
intervenire, quest’oggi, anche in una delle scuole più note della
città”.
Già perché la Fondazione I Figli degli Altri è già entrata con
progetti di supporto in altri Istituti di Napoli, concentrandosi
sull’importanza della prevenzione tra i giovanissimi.
“ Nella maggior parte dei casi – conclude la presidente – ci
troviamo di fronte a ragazzi e ragazze che hanno perso il
contatto con le regole sociali e la regolazione emotiva”.
Ricordiamo che la Cappelluccio è autrice di uno studio sulla
disregolazione emotiva. Lo studio sulla DBT (Dialectical
Behaviour Therapy, trattamento di tipo cognitivo- comportamentale
per il disturbo borderline della personalità), pubblicato nel
2023, è stato tradotto anche in Corea.
Ed è anche autrice del volume, che porta il titolo della sua
Fondazione “I Figli degli Altri”. Nel libro si raccontano storie
di infanzia negata: come quella di Fortuna Loffredo, la bimba del
Parco Verde di Caivano, violentata e gettata nel vuoto dal suo
aguzzino.
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