Una vacanza ben riuscita spesso comincia dal divano di casa, o meglio dalla consapevolezza di se stessi e dei propri limiti. Programmare esperienze al di fuori della nostra portata può infatti far scattare quello che gli esperti chiamano “ansia da viaggio” e trasformare una vacanza in fonte di stress, tra preparativi ed eccessive pianificazioni. “Il viaggio può rappresentare una difficoltà soprattutto in persone già predisposte a stati di ansia, amplificati dalla paura di allontanarsi dalla comfort zone. E’ un fenomeno che è sempre esistito – spiega Michele Ribolsi, docente di psichiatria presso università Campus Bio-Medico di Roma – ma che dopo il Covid è cresciuto ancora di più. La vacanza, per gli abitudinari, interrompe infatti una routine familiare ma può colpire anche i workaholic chiamati a confrontarsi con un improvviso senso di vuoto”. Diventa così difficile gestire situazioni al di fuori del proprio controllo, perché in ambienti sconosciuti o circostanze
nuove. “Alcune persone si sentono ansiose per paura di possibili imprevisti – prosegue- per via delle pressioni legate al viaggio, perché fanno fatica ad adattarsi a nuove situazioni o anche per
via di aspettative elevate”. Ecco dunque comparire sintomi quali
paura, bisogno di controllare in modo ossessivo i preparativi,
stato di preoccupazione costante, demotivazione. Ma a volte,
l’ansia da viaggio può essere così intensa da trasformarsi in una
vera e propria fobia, come la paura di volare, stare in spazi
chiusi o affollati a cui si aggiunge il timore di essere esposti
a condizioni di disagio che costringano alla socializzazione. “In
generale, certi disturbi sono più spesso osservabili nel genere
femminile, ma è anche vero che gli uomini tendono a mascherare
l’aspetto emotivo. L’ansia da viaggio è poi riscontrabile
soprattutto in età più adulta per ragioni legati alla routine o
più frequentemente all’ansia sociale. Nei giovani, gioca un ruolo
importante la paura di vivere situazioni oltre i proprio limiti,
per cui non ci sente all’altezza. Ma il viaggio non deve
diventare banco di prova delle prove ansie”. Tra le strategie più
efficaci per combattere l’ansia da viaggio, “tecniche di
rilassamento ispirate alla mindfulness” e la condivisione del
proprio momento di angoscia con chi ci sta vicino “con la
consapevolezza che il panico è di natura transitoria, senza
viverlo con senso di vergogna”. L’importante è non boicottare il
viaggio. “Il desiderio di fuga ed evasione può paradossalmente
causare angoscia, nella misura in cui entra in contrasto con la
certezza rassicurante della quotidianità. Assumersi la
responsabilità delle proprie scelte, può aiutare. In caso di
esperienza clinica conclamata, però, meglio affidarsi ad uno
specialista evitando scorte di farmaci che creano dipendenza”,
conclude.