Si fa con l’affettivita’ e con la ragione. Certo che se non c’e’ l’amore non si puo'”. Cosi’ l’uomo di 52 anni che ieri ha donato alla compagna di 44 un rene, evitandole la dialisi, nel suo primo giorno dopo l’intervento alle Molinette di Torino. “Bisogna valutare i benefici medici e clinici per lei – ha spiegato – e anche quelli sulla vita di coppia, dal momento che sarebbe dovuta entrare presto in dialisi. Io ho lavorato per anni in una casa editrice medica e mi sono informato. La malattia della mia compagna intanto nell’ultimo anno e’ peggiorata, cosi’ a settembre siamo venuti a colloquio col professor Luigi Biancone, il primario di Nefrologia universitaria. La mia compagna all’inizio era molto restia, poi il trapianto e da vivente e’ risultata l’opzione migliore. Abbiamo fatto gli esami e io sono risultato incredibilmente compatibile e anche ragionevolmente sano